mercoledì 4 gennaio 2017

CHIACCHIERE D' AUTORE #3: INTERVISTA ALLA SCRITTRICE SAMUELA PIERUCCI!



Buongiorno libertini miei, come state?

Oggi berremo il nostro "tea virtuale" con Samuela Pierucci, scrittrice del romanzo "Vuoto fino all'orlo" (edito INTRECCI EDIZIONI).

Avendo amato follemente questo libro (trovate recensione e scheda tecnica dettagliata QUI!), non potevo farmi sfuggire l'occasione di scambiare due chiacchiere con l' autrice.

Colgo l'occasione per ringraziare Samuela per la disponibilità dimostratami e la Casa Editrice per avermi concesso l'opportunità di leggere in anteprima questo piccolo capolavoro!

Ecco a voi l'intervista,

buon divertimento!

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Benvenuta sul mio Blog Samuela,

Da dove nasce il titolo della tua opera?


Il titolo in realtà è l'ultima cosa che è nata nella mia testa. Il libro era lì da circa vent'anni...senza un titolo, che non ero riuscita a trovare! Poi ho pensato che mi sarebbe piaciuto rendere l'idea, già col titolo, di quanto a volte siamo stanchi di non essere ciò che vogliamo, di quanto ci si possa sentire affaticati di essere "vuoti" e quindi sul punto, comunque, di scoppiare. E' in esso racchiusa l'entità principale del racconto: la scomodità traboccante di personaggi che devono svoltare o soccombere. 

Nella tua biografia si legge che una prima stesura di "Vuoto fino all'orlo" è avvenuta durante il periodo dell' adolescenza. Quando e perché hai avvertito l'esigenza di dedicarti a temi tanto impegnativi?

La mia adolescenza l'ho passata vivendo in un paesino sulle prime colline di Pistoia, città che da allora è molto cambiata (quest'anno è addirittura capitale italiana della cultura), diventando più vivace. Ma all'epoca io facevo il liceo scientifico, non avevo grossi giri di amicizie se non quelle strettamente connesse alla scuola e il sabato sera dopo pizza e cinema chiudeva tutto, niente locali, solo qualche pub in cui rivedere sempre le stesse facce. Insomma, era un contesto molto chiuso e senza grandi stimoli, in un mondo inoltre molto diverso da quello di ora in cui, nel bene o nel male, i viaggi veri o virtuali sono accessibili praticamente a tutti. Mi sentivo stretta, con prospettive piuttosto chiuse e stagnanti, e forse rifugiarmi in una realtà inventata in cui ambientare i miei malesseri è stato terapeutico e necessario, oltre che divertente. Penso sempre che durante l'adolescenza sia importante e fisiologico provare irrequietezza, fa crescere, fa diventare critici, e tirarlo fuori con la scrittura o altri mezzi espressivi, fa un gran bene.

Quanto dell'opera originaria è rimasto inalterato e cosa è stato modificato?

Quando ho ripreso in mano il manoscritto (perché era proprio scritto a mano su dei quaderni!) ho subito pensato che mi ero dilungata troppo su aspetti secondari che non regalavano nulla alla storia. Quindi fondamentalmente ho tagliato molto, è stata un'opera di pulizia molto rigenerante, mi ha fatto fare chiarezza, ha messo come un punto fermo alla "mia" storia.

Chi è Almalinda per te?

Almalinda è la parte ingenua di me, che c'era allora e ci sarà sempre. Ingenua perché legata al mio essere comunque e sempre "provinciale", un modo di essere che non scompare mai. Se sei nato così, puoi girare il mondo e fare tutte le esperienze che vuoi, ma non cambi il tuo substrato, o almeno io penso che sia così. Almalinda non è legato al sapere, al conoscere, ma solo al sentire le cose, le situazioni. Un po' come tutti gli adolescenti, insomma.

Da cosa/chi hai tratto ispirazione per l'elaborazione di un romanzo tanto originale?

Credo che ogni racconto sia sempre espressione della realtà che viviamo come autori e come persone. Anche ciò che sembra inventato secondo me in realtà è solamente re-inventato, perché l'ispirazione è sempre la vita vera, anche con i suoi vuoti, le sue frustrazioni, i suoi lati oscuri. Io all'epoca ho messo su carta delle situazioni scomode in cui mi trovavo e ho dato loro solo un'altra veste, altri nomi e circostanze.

Se dovessi dare un volto o delle sembianze più concrete allo spauracchio Torcimente, in cosa lo trasformeresti e perché?

Torcimente è un personaggio fondamentale nella storia, è colui che spaventa, che fa vedere ciò che normalmente si nasconde, per così dire è colui che tira fuori la polvere da sotto ai tappeti. Oggi direi che potrebbe assomigliare a certi aspetti dei social network, quelli negativi per cui si commenta con cattiveria, ci si offende per nulla, si diventa aggressivi, oppure il lato negativo per cui si possono diffondere false notizie spacciandole per verità. Si, mi piace pensare che Torcimente oggi possa essere il lato negativo della tecnologia!

Cosa avrebbe voluto fare da grande la "Samuela bimba"? Nasci come scrittrice, medico anestesista o entrambe?

Ho sempre sognato di fare il medico, sinceramente. La scrittura tuttavia l'ho sempre sentita come una necessità e mi ha sempre aiutata in momenti più o meno difficili. Credo che si possano conciliare entrambe le cose, anzi che un aspetto arricchisca l'altro. Quello che è più difficile per me oggi è conciliare il tutto...con l'essere mamma di due bimbi piccoli, questo si che è faticoso!

Stai lavorando alla stesura di un altro romanzo? Se sì, puoi anticiparci qualcosina?

In effetti sto già scrivendo altro, e sono molto contenta di avere trovato stimoli e ispirazione, cose che mi rendono felice. Stavolta posso solo dire che il tema trattato sarà totalmente diverso, sarà una storia di adulti, nel mondo reale, senza animali parlanti! Comunque resterà la vena naif, di cui evidentemente non posso fare a meno, e inoltre sarà un racconto in prima persona.

Ti andrebbe di spiegare al pubblico di Liber Libri che non ha ancora avuto modo di leggerti, perché  dovrebbe farlo? In cosa la tua opera si distingue dalla massa?

Mi piacerebbe molto che si accostassero a "Vuoto fino all'orlo" più tipologie di lettori: i giovanissimi, ma anche gli adulti. Credo che ci siano tanti spunti in cui ritrovarsi, e l'originalità secondo me sta in due aspetti: l'ambientazione surreale, che spero sia anche divertente, e lo stile in cui l'ho scritto, la scelta delle parole, delle espressioni. Mi piacerebbe che venissero apprezzate certe frasi, che ho tentato di rendere "pittoriche", ma anche avvolgenti e morbide: se leggerete il libro, poi fatemi sapere cosa ne pensate! 
Grazie mille Ambra!
Continuate a leggere e sognare!
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Grazie a te Samuela!

E' giunto il momento di salutarci.
Spero che questo articolo vi abbia tenuto buona compagnia.

Se vi fa piacere iscrivetevi e commentate...un vostro feedback, positivo o negativo che sia, mi aiuterebbe a far crescere il Blog e a renderlo Nostro e non solo mio!

Baci

Ambra

2 commenti:

  1. Ora che ho letto l'intervista lo voglio leggere!!!

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    1. se vuoi, qualche post indietro, c'è anche la mia recensione...trovi il link diretto nell' intro di qeuesta intervista. Fammi sapere cosa ne pensi se lo leggerai :-)

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